SUSPENSE!

L'idea di questo articolo lo devo a un'amica che mi ha detto, ed era parecchio stupita, che "cracker" si scrive cracker, e lei per tutta la vita lo aveva scritto sbagliato*. Al che mi sono ricordato di un altro mio amico, che ora è avvocato, molto colto, che però era convinto che "scotch" inteso come liquore e "scotch" inteso come articolo da ufficio si scrivessero diversamente (invece è un semplice caso di polisemia come ce ne sono tanti, in italiano)**.
Probabilmente tutti abbiamo dei vuoti linguistici, delle isole sconosciute, dei flaw a volte insospettati quando si parla di grafia. Anche io, naturalmente. Ne sono sicuro perché uno di questi flaw lo conosco: per quanto ci provi a ricordarmelo, per scrivere in maniera corretta "suspense" devo sempre controllare. È più forte di me: pistola alla testa, lo sbaglierei. L'unica è imparare a conviverci. In fondo per molte lingue il rapporto grafia/fonetica è meno trasparente che in italiano, e con l'aumento dei prestiti e dei forestierismi diventa più difficile non sbagliare. Accettiamolo, e non stupiamoci troppo la prossima volta che scopriamo di aver sempre sbagliato a scrivere qualcosa (o di aver sempre sbagliato qualcos'altro, perché di piccole sacche di irrealtà, di cose che ci paiono vere e non lo sono, ce ne portiamo tutti dietro moltissime).





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*E come lo avesse scritto non ci è dato saperlo!
**Chissà, magari alla lunga avrà ragione il mio amico, che sosteneva che "scotch" nastro adesivo si scrivesse "scoc". Pare una prima avvisaglia di integrazione in una lingua-replica, l'italiano, come shoeshine inglese che diventa sciuscià; o, ancora meglio, come shock che, informalmente, è attestato anche nella variante integrata (e acclimatata?) scioc. Ma son cose da linguisti, e lasciamole a loro.

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