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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Shakespeare, Dostoevskij e Pratchett

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Alcuni articoli fa, sempre in occasione del quattrocentesimo dalla morte di  Shakespeare , scrissi qualcosa riguardo alla grandezza dei suoi personaggi. Concludevo sostenendo che quella grandezza era dovuta al fatto che essi, i personaggi cioè, ci sembrassero vivi a prescindere dal loro dramma, o, meglio, nonostante il loro dramma, che spesso non era alla loro altezza. Mi chiedevo se esistessero altri casi simili nella storia della letteratura; di personaggi cioè così reali da poter prescindere dalla loro storia . No, mi pareva allora, nemmeno in  Dostoevskij , il maestro della creazione di caratteri (prendevo in considerazione in particolare il caso di Raskolnikov in Delitto e Castigo ). Se volete recuperare quell'articolo prima di affrontare questo, lo potete trovare qui . Ma cosa c'entra tutto questo col post di oggi? Bene, qualche giorno fa stavo leggendo alcune riflessioni di David  Foster Wallace  su Dostoevskij. Foster Wallace mi assicurava che, perlomeno in Memorie da

Così vasto e intenso

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William Butler Yeats , Premio Nobel per la Letteratura nel 1923, è stato un noto occultista, un altrettanto noto studioso e forse il poeta più dotato del suo tempo - sicuramente il più dotato d'Irlanda. Nel suo libro Il Crepuscolo Celtico  compila un ampio catalogo di storie fatate. In appendice, nell'edizione in mio possesso, viene inclusa una recensione di Beside the Fire del Dottor Hyde - un tempo parte integrante della raccolta -, in cui Yeats discute da un punto di vista generale i racconti di fate. I racconti di fate, inutile dirlo, oggi sono ascritti al genere della Fantasy. Di seguito lascio la parola a Yeats (questo articolo fa parte della serie Ma gli italiani sognano pecore realiste?  in difesa della Fantasy): Ecco finalmente un universo [ quello dei racconti di fata ] in cui tutto è così vasto e intenso da poter soddisfare le emozioni dell'uomo. Certamente storie simili non sono un'analisi critica della vita, ne sono piuttosto un arricchimento, perciò han