Cosa leggo questa settimana: il ritorno

Non si sfugge all'ora di scrittura giornaliera, anche se oggi è dedicata alla rilettura di vecchi lavori e all'aggiornamento del blog. Questa settimana avrei voluto scrivere qualche recensione per la rubrica Vivere (d)i libri, che manca ormai da un po', ma ancora una volta mi scopro a non averne il tempo. E dire che stavo pensando di raddoppiare gli articoli del blog, da uno alla settimana (lunedì) a due (lunedì e giovedì)... ma come pensavo di farcela, a questo punto, proprio non so.
Nel frattempo, e per risolvere almeno in parte i miei problemi, su Psicologia e Scrittura torna l'appuntamento con Cosa leggo questa settimana, la rubrica che mi permette di parlare dei libri che sto leggendo mentre li sto leggendo. Non è una cattiva rubrica. Si offre come una testimonianza dell'esperienza della lettura, per una volta, non a posteriori; e non so dove altro potreste trovarla su internet!

Dunque, in questa settimana di lavoro, questa settimana di caldo intenso, sto leggendo

RACCONTI
di Edgar Allan Poe
Posseggo quattro raccolte di racconti di Poe - alcuni racconti si ripetono, naturalmente -, che da ragazzo lessi e rilessi e che, credo, all'epoca mi influenzarono molto. Durante la mia (meritata) settimana di vacanza parlavo di lui con un amico, ed entrambi concordavamo sul fatto che quelli di Poe sono tra i racconti più perfetti che si possano leggere, almeno nel loro genere. Tanto che, parlandone, mi è venuta voglia di rileggerli daccapo.
Il crollo della casa degli Usher, Re Peste, Hop-Frog, Il pozzo e il pendolo... sfoglio gli indici e mi fermo sui nomi che mi risvegliano maggiori ricordi. E adesso che ho controllato non posso che confermare la mia precedente opinione: nel loro genere, quelli di Poe sono tra i racconti più perfetti del mondo.

IL GIOCO DI ENDER
di Orson Scott Card
Cerco sempre di leggere, quando ne ho l'occasione, a fianco di un classico riconosciuto, un classico moderno, senza riguardi che sia un fantasy, un libro per bambini, un fumetto o un'altra di quelle categorie disprezzate, ma che a me piacciono tanto. E del resto non vedo come potremmo scusare il povero Poe, se tagliassimo fuori queste categorie dall'insieme della letteratura importante. Comunque.
Di recente un mio amico - la cui madre ha una collezione Urania e Nord da far svenire anche quelli tra voi che hanno il cuore più impavido - mi ha prestato Il Gioco di Ender. In effetti era da un po' che volevo leggerlo, ma non mi era mai capitato tra le mani, in libreria o altrove. Ecco quindi cosa ne penso arrivato a pagina centoventi di trecentosettantasette, per punti e senza peli sulla lingua: i personaggi sono dannatamente interessanti, anche se forse non scritti in maniera perfetta (il protagonista, Ender Wiggin, ha sei anni ed è un genio: ma non è un bambino geniale, è un adulto molto furbo in un corpo da bambino); il contesto fantascientifico è classico, senza particolari guizzi, ma proprio per questo funziona; l'ambientazione - la Scuola di Guerra dove le giovani reclute imparano a guidare l'esercito della Terra - è ricca di potenzialità; la prosa dell'autore è scorrevole e a tratti piacevole da leggere. Insomma, non mi sorprende sapere che abbia vinto tanti premi, tra Hugo e Nebula. Mi ha persino fatto tornare la voglia di scrivere anche io qualcosa di fantascienza, e ditemi se non è una prova di valore questa.

CODEX SERAPHINIANUS
di Luigi Serafini
Del Codex avevamo già parlato qui, in uno dei primi articoli di questo blog. Non voglio ripetermi. Vi basti sapere che i miei sentimenti nei suoi confronti non sono cambiati, e per me sfogliarlo si rivela ancora un'esperienza eccitante e meravigliosa.
(Una mia amica, quando ha saputo quanto mi era costato, mi ha chiesto perché non l'avessi preso in ebook. Che strana osservazione!)
...

Due libri da leggere in contemporanea (e uno da ammirare) non sono pochi, quando la maggior parte del tuo tempo la passi a dormire o a lavorare. Entrambe attività sfiancanti, se posso dire la mia.
Per adesso non so se ci risentiremo questo giovedì. Ne dubito. Come dicevo anche prima, il tempo è quello che è. Fiaccante e pure poco. Ma se non ci sentiamo questa settimana ci sentiamo la prossima, giurin giuretta, e nel frattempo potete tenervi aggiornati cliccando "Mi piace" sulla pagina Facebook del blog.
Buone vacanze per chi ancora è in vacanza o per chi ci deve andare, Veri Credenti! Per tutti gli altri, buon rientro.

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