C'è qualcosa di più terrificante dei video di Slender su YouTube. C'è qualcosa di più nauseante del minestrone la domenica. C'è qualcosa di grande fra di noi. Sto parlando, naturalmente, di piccoli buchi posizionati a intervalli regolari che ci fanno venire la voglia di grattarci. Il termine che state cercando è "pruriginoso" La tripofobia è, letteralmente, la fobia dei buchi. Ma non fobia tipo l'omo-fobia, che poi andate in giro a picchiare i buchi (AHAHA CHE SATIRA SOCIALE PUNGENTE LA MIA). No, è piuttosto assimilabile a una sensazione di repulsa o addirittura di terrore nei confronti di piccoli e profondi buchi reiterati a intervalli regolari. È anche detta, infatti, "fobia dei pattern ripetitivi". Non so se voi, amici lettori, siate o meno tripofobici, ma una cosa ve la posso dire: di certo, in determinate situazioni (di cui parleremo tra un attimo), nemmeno a voi fanno piacere i buchi piccoli e profondi posizionati a interval
Eccovi una confidenza. Non è nulla di imbarazzante: è solo che il mio regista preferito è Sergio Leone e che il mio film preferito è C'era una volta in America . La locandina di C'era una volta in America In questo articolo cercherò di fornire una spiegazione più o meno soddisfacente di due problemi ancora irrisolti di questo film: il rapporto tra Max e Noodles - i protagonisti, per chi non lo sapesse - e il mistero della scena finale. Il secondo, per quanto ne so, è del tutto originale; ma nel caso mi sbagliassi, vi prego di segnalarlo tra i commenti. Attenzione che l'articolo è pieno di spoiler: se ne sconsiglia la lettura a chi non ha visto il film. MAX E NOODLES Che il rapporto tra Max e Noodles vada ben oltre l'amicizia è una faccenda chiara a tutti. Quelli che osano direbbero che si tratta di un rapporto omoerotico platonico; e sarebbero assolutamente nel giusto. Quelli che osano un po' di più (e io sono tra questi) direbbero che Max ha una
Ovvero " Amleto e il Complesso di Edipo secondo Freud . Una discussione". David Garrick interpreta Amleto LA PAZZIA DI AMLETO Inizio parlandovi d'altro. La questione della pazzia di Amleto, in sé, non ha molto a che fare col Complesso d'Edipo, ed è quindi meglio sbrigarsela subito, perché a lasciarla lì rischia di diventare problematica. Si può infatti parlare dell'una, la pazzia, perché è manifesta, senza scomodare l'altro, l'Edipo, che al massimo è inconscio - nel senso che neanche Shakespeare ci poteva aver pensato - se non indirettamente, se non parafrasando. Ci si chiede, fuor dai denti, se Amleto fosse davvero pazzo. Chi afferma, e il testo sembra dar loro ragione, che la pazzia sia solo una montatura è convinto che Amleto si fingerebbe pazzo con l'obiettivo di passare inosservato mentre svolge la sua indagine e progetta la sua vendetta alle spalle dello zio. Il che si rivelerebbe un piano singolarmente mal congegnato: da quan
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