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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Che schifo, la tripofobia!

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C'è qualcosa di più terrificante dei video di Slender su YouTube. C'è qualcosa di più nauseante del minestrone la domenica. C'è qualcosa di grande fra di noi. Sto parlando, naturalmente, di piccoli buchi posizionati a intervalli regolari che ci fanno venire la voglia di grattarci. Il termine che state cercando è "pruriginoso" La tripofobia è, letteralmente, la fobia dei buchi. Ma non fobia tipo l'omo-fobia, che poi andate in giro a picchiare i buchi (AHAHA CHE SATIRA SOCIALE PUNGENTE LA MIA). No, è piuttosto assimilabile a una sensazione di repulsa o addirittura di terrore nei confronti di piccoli e profondi buchi reiterati a intervalli regolari. È anche detta, infatti, "fobia dei pattern ripetitivi". Non so se voi, amici lettori, siate o meno tripofobici, ma una cosa ve la posso dire: di certo, in determinate situazioni (di cui parleremo tra un attimo), nemmeno a voi fanno piacere i buchi piccoli e profondi posizionati a interval

Uno sguardo al Codex Seraphinianus

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Il primo libro che recensiremo, qui sul blog di  Psicologia e Scrittura , è il Codex Seraphinianus . Per iniziare bene. Excellent choice, man Però definire il Codex un libro è limitativo. Come, per capirci, definire un essere umano un corpo che mangia, defeca, si riproduce. La verità è che il Codex è sì impaginato come un libro, ha sì una copertina come un libro, ed è sì stampato e distribuito da una normale Casa Editrice - proprio come un libro -, ma in realtà è meno un libro che un'opera d'arte figurativa. Trecentosessanta e dico trecentosessanta tavole di genialità. Cercatelo in libreria, sollevate i suoi centoventi chili di peso e apritelo a una pagina qualsiasi: è incomprensibile. I segni grafici di cui è zeppo danno anche l'idea di una scrittura, a volte corsiva e a volte in stampatello, e le immagini sembrano anche possedere un intento didascalico; ma è del tutto inintelligibile. Sfogliatelo (vi sfido a farlo! Dico, proprio da un punto di vista mecc

La scimmia sul lettino

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Questo primo post di Psicolgia e Scrittura è dedicato a voi, miei giovani ignoramus, che quando entrate nello studio del vostro psicanalista non vi guardate attorno e vi tuffate a pesce morto sul lettino. Solo che il lettino non c'è, voi andate a sbattere sul pavimento, rimbalzate e, per non far capire che avete sbagliato, fingete di voler nuotare sulle piastrelle. Che il vostro istruttore dice che pilates fa e non fa Il mondo della psicologia è pieno di luoghi comuni sbagliati, perpetrati da un universo di telefilm, film, romanzi di cattivi scrittori, e mai sbugiardati da un pubblico distratto. Qualche anno fa uscì sì In Treatment , una serie che perlomeno non tratta gli psicologi come dei fricchettoni che, gira e rigira, non fanno mai nulla; ma pare lo stesso che il granitico stereotipo dello psicologo, il cui lavoro tutti credono inizi e finisca con l'ascoltare chi ascoltatori non ha, sia duro da abbattere. Iniziamo con qualche debunking: gli psicolo

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