Il Museo delle Cose Belle (WOW Spazio Fumetto)

La prima vignetta

Qualche giorno fa sono finalmente riuscito ad andare, accompagnato da una mia amica che, per motivi di privacy, chiameremo solo Lady Oscar Jooleeah, a vedere il Museo del Fumetto di Milano (WOW Spazio Fumetto, se questo è il suo vero nome). Attualmente l'edificio ospita due belle mostre: una sul Dante visto attraverso l'occhio dei fumetti, e una sui Peanuts, in occasione dell'uscita del loro film al cinema.
La galleria fotografica che ha immortalato la nostra visita è stata realizzata da Lady Jooleeah

Entriamo nello Spazioh e finiamo direttamente nella Biblioteca del Fumettoh, che tanto volevo visitare. Qui una panoramica:


Cap e Supes proteggono i fumetti di tutto il mondo

Pochi volumi, rispetto a quelli che mi ero aspettato, e credo nulla o quasi di critica, ma un colpo d'occhio che lascia. Come una grossa fumetteria. Con statue a grandezza naturale di Superman, Capitan America, l'Uomo Tigre,

Avremo fatto pugno-pugno almeno una ventina di volte


A mammete e a Sarumammete!

e un megarobottone che ammetto di non aver riconosciuto.
La mostra di Dante è ben fatta, con tavole originali dall'indimenticabile Inferno di Topolino, dallo speciale di Geppo e da altri ancora che non vi sto a dire, oh, andateci a questo Museo.
Una chicca, la Divina Commedia di Go Nagai vicino alla riproduzione di non so più che codice italiano trecentesco with the Commedia originale.

Opere realizzate dal Musicattore(R) per questa mostra

Saliamo al  secondo piano per la mostra dei Peanuts; costo: cinque eury. Ci accoglie questo Don Rosa (?).


Entriamo dalla porta su cui è scritto "Uscita" e vediamo un estatico Charlie Brown intento a studiare il trailer e le interviste del film dei Peanuts.

Good ol' Charlie Brown!

La mostra è bella, sia detto per inciso, piena di statue dei protagonisti, di aggeggi interattivi che ci fosse stata mia madre avrebbe sbuffato, questa tecnologia, ai miei tempi avevamo il fascismo; di schede, di curiosità e di spezzoni del mitico cartone (in realtà un sacco di cartoni!) dei Peanuts con cui, se appena appena sei nato tra il 1970 e il 2000, sei sicuro come l'olio cresciuto. Magoni - nel senso di grossi prestigiatori, ma anche di commozione - assicurati.





La solita counselor che si finge psicoterapeuta e che tanti danni ha fatto alla nostra professione

Charlie Brown come Ideale dell'Io

La mostra finisce, e un po' di nostalgia sale, insomma. Torniamo in biblioteca, sfogliamo qualche fumetto, diamo un occhio all'entrata con tutto il mercatone. Lacrimuccia prima di uscire: alle 18:30 era in programma un incontro con Stan Sakai, il creatore/sceneggiatore/disegnatore/tutto di Usagi Yojimbo, ma io, un po' perché avevo un treno da prendere, un po' perché alla mia amica di Usagi Yojimbo fregava una cippa giusta, un po' perché due non fa tre, sono costretto a saltarlo e ce ne andiamo.
Ma alla prossima mostra si torna.

Commenti

Post popolari in questo blog

Che schifo, la tripofobia!

Avete presente C'era una volta in America?

Le lezioni americane di Italo Calvino: Visibilità, Molteplicità, Cominciare e Finire