Parlando di Jung e di Sabina Spielrein
Sabina Nikolaevna Spielrein Centoundici anni fa, nel 1904, Sabina Spielrein , diciannovenne russa di origini ebree, incontra in clinica un giovane Carl Gustav Jung già infatuato delle teorie freudiane. Sabina è internata con una diagnosi di isteria , categoria-ombrello che all'epoca abbracciava pressapoco ogni manifestazione di disturbo psichico femminile. Jung decide di sottoporla alla terapia psicoanalitica sviluppata fino a quel momento da Sigmund Freud , qualcosa che potremmo chiamare, senza paura di essere smentiti, "the talking cure". Un anno dopo la Spielrein viene dimessa, si iscrive alla facoltà di medicina e studia psicologia. Trasferitasi a Vienna, entra in contatto con lo stesso Freud (che ne riconosce l'influenza sulla psicanalisi nel suo libro Al di là del Principio di Piacere ) e diventa membro della Società Psicoanalitica. In seguito torna nella madrepatria e diventa direttrice di un asilo, l'Asilo Bianco, in cui può applicare le sue idee