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Dodds e l'irrazionale

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I greci e l'irrazionale , di Eric Dodds , è forse il libro più noto sul carattere superstizioso ed esoterico dell'antica Grecia; è senz'altro uno dei più citati. Impossibile leggere un libro di storia o letteratura greca senza incappare in almeno un paragrafo che citi vagamente, e rimandi a, le tesi di Dodds. Pochi giorni fa, ad esempio, consultavo una pagina della Treccani sul sogno presso i greci (per inciso, non ho trovato l'informazione che cercavo, che riguardava Epicuro)... e cosa vi trovo? Si consigliava, per approfondimenti, il libro di Dodds, ormai vecchio di più di settant'anni. Ho letto  I greci e l'irrazionale . E ho scoperto che è vero ciò che Eco diceva di molti libri: che, pur non avendoli mai letti, ne conosci già il contenuto, perché goccia a goccia sono filtrati in altri libri, quelli sì che tu hai letto. Non nel dettaglio (ad esempio, non mi era mai capitato di imbattermi nella teoria di Dodds sull'influenza dello sciamanesimo siberiano s

Li hai letti tutti, questi libri?

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La citazione di seguito è tratta da Riflessioni sulla bibliofilia di Umberto Eco, volumetto in edizione numerata delle Edizioni Rovello (2001). Io lo posseggo perché è stato ristampato all'interno de  La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia , seconda edizione, sempre in edizione numerata e sempre per i tipi delle Edizioni Rovello. Quanto a me, che posseggo una piccola ma fiera bibliotechina, mi è capitato di incontrare persone che mi chiedessero (e ce ne sono state!) "Ma li hai letti tutti, questi libri?". Io allora rispondo come Borges, che qualunque persona che possiede una biblioteca si sente colpevole di non conoscerla tutta. Eco affronta il problema...  diversamente . Naturalmente il bibliofilo, anche e specie colui che colleziona libri contemporanei, è esposto all'insidia dell'imbecille che ti entra in casa, vede tutti quegli scaffali, e pronuncia: "Quanti libri! Li ha letti tutti?" L'esperienza quotidiana ti dice che questa domanda

Due parole sulla manovra di bilancio

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Di solito non mi occupo di politica nel concreto (sebbene mi sia capitato di occuparmi di ideologia ) sul blog. Ma ci sono tante e tali distorsioni, dette con la più grande faccia tosta del mondo, in questo momento in Italia, che non sono riuscito a trattenermi e ho dovuto scrivere due parole. IL VIA LIBERA DELL'EUROPA Si fa un gran parlare, nella Destra, del via libera della Commissione Europea alla manovra di bilancio del governo Meloni. In particolare si rinfaccia alla Sinistra (alla stampa di Sinistra) di aver sbagliato grossolanamente le sue previsioni, anzi di essere stata allarmista, se non apertamente bugiarda, quando, prima delle elezioni, aveva sostenuto che, se Meloni fosse salita al governo, tutti i conti sarebbero saltati. Vedete che è addirittura l'Europa a dirci che il governo è cauto e giustamente parsimonioso quando si tratta di spesa pubblica? Ma la verità è un'altra. La verità è che la Sinistra accusava d'insostenibilità il programma della Destra bas

Insulti memorabili

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Con l'idee donna Prassede si regolava come dicono che si deve far con gli amici: n'aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata. Tra le poche, ce n'era per disgrazia molte delle storte; e non eran quelle che le fossero men care. [Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi]

Il richiamo all'autorità non è così scemo

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Il richiamo all' auctoritas , quel particolare procedimento per cui si può pensare "X ha detto così, lui è un'autorità in materia, quindi avrà ragione" è dileggiato, mi rendo conto, da molte, moltissime persone. E in effetti, come argumentum ( ab auctoritate ) si è prestato a numerosi abusi: la biologia e la fisica di Aristotele, la medicina di Galeno, la geografia e l'astrologia di Tolomeo hanno proiettato le loro ombre lunghe per un periodo fin troppo lungo, qui in Europa. Il momento - semplifico all'eccesso, so benissimo che quella scientifica è stata una... lenta rivoluzione - in cui si è detto "Non è vero solo perché X lo ha detto, le evidenze empiriche puntano da un'altra parte" è stato un momento importante per la scienza. Non rifarsi ad auctoritas significa che l'autorità può sbagliare, fosse anche la stessa Bibbia. Inutile tirare in ballo l'esempio di Galileo.  C'è però, come dicevo, un lato oscuro anche per questa giustissim

Cent'anni di terra desolata

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Thomas Eliot è stato il primo poeta che io lessi al di fuori dell'obbligo scolastico. Ebbe un impatto notevole su di me e su come oggi interpreto la poesia - certo, un impatto ancora maggiore lo ebbe su tutta la letteratura occidentale novecentesca e non solo. Non ricordo perché, ma il primo lavoro suo che lessi fu Gli Uomini Vuoti ( The Hollow Men ); e infatti, per me, esso mantiene una certa priorità rispetto a Prufrock , ai Quattro Quartetti e alla Terra Desolata ( The Waste Land ).   Proprio quest'anno, a ottobre, ricorre il centenario della pubblicazione della Terra Desolata . Per festeggiarlo, vi propongo alcune letture che credo valga la pena ascoltare. La prima è di Bob Dylan , giusto un estratto dal poemetto. Ammetto di trovarla molto divertente: il peso che Dylan dà alla fine del verso ( April is the cruellest month,  breeding  | Lilacs out of the dead land,  mixing ) è qualcosa di inaspettato ed esilarante. La seconda è una lettura interpretativa di Jeremy Irons

Due città invisibili

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Questi sono i profili delle città che più mi colpirono quando lessi per la prima volta Le città invisibili . Fatalmente, sono anche i primi due. Sia che Calvino volesse conquistare subito il suo lettore, sia che a colpirmi fosse la novità dell'opera; sia come sia, insomma, le trascrivo qui di seguito (come sapete, sono tutte molto brevi) per condividerle con voi. LA CITT À E LA MEMORIA (1) Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre. Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste anche in altre città. Ma la proprietà di questa è che chi vi arriva una sera di settembre, quando le giornate s'accorciano e le lampade multicolori s'accendono tutte insieme sulle porte delle friggitorie, e da una terrazza una voce di donne grida: uh!, gli vie